All'origine della cappelletta ci fu senz'altro un qualche evento miracoloso che trasformò presto il luogo in mèta di pellegrinaggio. Le ristrutturazioni dei primi anni Ottanta hanno svelato diverse scritte graffite sull'affresco originario, lasciate probabilmente a ricordo grazie ricevute.
Fino al secolo scorso la chiesa "moderna" aveva le pareti interamente coperte di ex-voto, a testimonianza della fama miracolosa del luogo.
La dedicazione attuale è alla "Madonna della Neve", con riferimento esplicito al prodigio del 258 d.C. che portò all'edificazione di Santa Maria Maggiore a Roma. Sia il quadro dell'altar maggiore (riproduzione dell'originale, che fu rubato), che l'affresco votivo all'esterno (sopra l'atrio della cappella, datato 1922), ripropongono in modo molto particolare il fatto: sulla cima dell'Esqulino, la neve, cadendo, disegna sul terreno la pianta a croce della futura chiesa.
Pare che, invece, la dedicazione iniziale fosse a "Maria protettrice delle acque", con certo riferimento alla sorgente che sgorga proprio dietro il santuario. Il legame tra le due dedicazioni può probabilmente essere ricondotto al colore della neve, il bianco, la purezza, l'essenza virginale della Madonna, che è anche, per la tradizione ermetica, il colore dell'acqua, per la precisione dell'acqua "di vita". Maria è "sorgente", "fonte" dell'acqua eterna che dona la vita.
Altro dettaglio degno di nota è la presenza, all'esterno del santuario, di un vero e proprio pulpito addossato alla parete rocciosa, elemento raro e curioso.
Tra le caratteristiche meno visibili del santuario c'é sicuramente il suo orientamento astronomico. Il fondo della chiesa e della cappelletta infatti puntano decisamente al sole nel momento in cui sorge visibilmente in un periodo ben preciso: i giorni del Solstizio Estivo, in cui si palesa proprio nell'incavo tra i rilievi montuosi.
Il rilevamento radioestesico evidenzia invece il motivo della scelta della posizione della cappelletta primeva e dell'affresco, ma anche l'accurata valutazione che fu fatta per realizzare gli ampliamenti successivi.