L'Islam in effetti da quelle parti si è ben radicato, riuscendo a fondersi con le credenze ancestrali. Così i “demoni” dei culti locali sono diventati i djinn del corano e degli scritti esoterici persiani e la popolazione locale ne ha assorbiti i rituali. La tradizione dei djinn è quasi certamente di provenienza mesopotamica, della regione del basso Tigri-Eufrate, anche se alcuni interessanti ritrovamenti pare siano stati fatti in Iran nella zona di Hamadan. Da lì si diffusero in tutto il medio-oriente e la penisola araba fino allo Yemen (da cui provenivano i primi colonizzatori musulmani dell'Africa orientale).
Chi è stato a Petra sa che, per raggiungere il wadi che costituisce l'ingresso alla città rossa, si passa proprio accanto alle cosiddette “case dei djinn” o “dadi dei djinn”. Questi giganteschi cubi di pietra lavorata e scolpita si ritiene siano epitaffi o tombe, ma per i beduini del deserto essi sono “prigioni” in cui furono chiusi alcuni terribili djinn con il compito di fare la guardia a Petra, pronti a liberarsi e a scatenarsi contro chi osa profanare la Città Rossa. Fortunatamente, con tutti i turisti maleducati che la visitano, è solo superstizione!
Non sapete cos'é un djinn? Avete presente il genio della Lampada di Aladino? “Genio” deriva proprio da djinn. Oggi sarebbe più corretto chiamarli “entità”. Sono gli abitanti di quello spazio evolutivo sconosciuto che dovrebbe stare tra l'uomo e il divino. Alcuni buoni, altri meno.
Poiché molte malattie e molti problemi erano attribuiti al loro intervento, imprigionarli e costringerli in un recipiente, era un sistema (e in Africa lo è ancora!) di guarigione e di purificazione.
Per imprigionarli o per tenerli lontani, si usavano speciali ciotole sul cui fondo veniva scritto uno specifico “incantesimo” corredato di opportune figure”. Dopodiché si ponevano nella ciotola cibi e oggetti di cui l'entità era ghiotta e si chiudeva la ciotola con un coperchio. Quando il demone entrava nella ciotola non poteva più uscirne. Per precauzione la ciotola veniva poi sotterrata sottosopra, in modo che non fosse possibile scoperchiarla. Ne sono state ritrovate con incantesimi scritti in alfabeto cuneiforme, in ebraico e aramaico, in mandaleano e in glifi islamici. L'uso pare sia sopravvissuto anche in epoca cristiana.
Ora, vi chiederete cosa c'entrano le “trappole per i demoni” mediorientali con la regione alpina dell'Ossola. È presto detto.
Si tratta di “riutilizzo”, un pezzo di una lastra di pietra locale, che doveva far parte del colmo di un muretto, Su un lato porta inciso un disegno geometrico a motivi rettangolari e piccole coppelle, sull'altro spaccature naturali e un'altra piccola coppella, della dimensione del polpastrello di un pollice. Le incisioni sono state verosimilmente ottenute con una punta di metallo e un “percussore” (martello). La tecnica di realizzazione sembra “recente”, perciò ci siamo azzardati ad ipotizzare che risalga a non più di qualche secolo fa.
È stata rinvenuta con il disegno geometrico contro il terreno, sepolta a qualche centimetro di profondità, nei pressi di un roccione affiorante in una zona boschiva.
...notate le somiglianze? No?
Ci abbiamo studiato un po' e alla fine l'abbiamo identificata come una “trappola per entità”. Anzi, per essere più precisi, siamo convinti che il disegno su una delle due facce sia un vero e proprio “sigillo”, che serve a tenere imprigionato “qualcosa” nella pietra. Questo “qualcosa” è stato certamente attirato mettendo nelle coppelle un'esca appropriata.
Anche le tracce di bruciature sono tutte indicazioni di una chiaro utilizzo rituale.
Non sapremo mai chi e perché lo fece. Che fosse un'usanza walser?
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APPROFONDIMENTI
Articolo della Pennsylvania University(ENG): http://www.ottomanlands.com/catalogue/nippur-first-great-discovery/-magic-bowls-nippur
Articolo del Jewish Cronicle on-line (ENG): http://www.thejc.com/judaism/judaism-features/the-demon-trap-getting-historians-all-fired
Djinn and Tonic – uno studio sui demoni e l'Africa Orientale (ENG) http://wesscholar.wesleyan.edu/etd_hon_theses/666/
Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Jinn
BIBLIOGRAFIA:
ʻUmar Sulaymān Ashqar, The World of the Jinn and Devils, Islamic Books, 1998
Shahid A. Chaudhary, Jinn: who are they?, Regency Publications, 2001
Irving Karchmar, Master Of The Jinn: A Sufi Novel, Bay Street Press, 2004
IslamKotob, How to Protect Yourself From Jinn And Shaytaan, Islamic Books
Moiz Ansari , Islam And the Paranormal: What Does Islam Says About the Supernatural in the Light of Qur'an, Sunnah And Hadith , iUniverse, 2006