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Taj Mahal: Tomba o tempio vedico? - quarta parte
In questo ultimo post concludiamo l'indagine sul Taj Mahal e sull'ipotesi della sua origine Indù, anche con l'ausilio della radioestesia.
Analizziamo l'architettura del Taj.
Il Taj è ottagonale. La forma ottagonale è importante per l'Islam ma ha un valore speciale sorpattutto per l'induismo nell'architettura. Otto sono le direzioni astronomiche fondamentali e a ognuna presiede una “guardia”. Le altre due direzioni sono rappresentate dal basamento che indica la terra e dal pinnacolo che indica il cielo. Le dieci direzioni sono così sempre presenti nelle architetture induiste, raffigurate con forme ottagonali inserite tra basamenti e pinnacoli.
Il rito della piuma
Il "rito della piuma", della "doppia morte" o più semplicemente "répit" è "una delle manifestazioni più durature, più profonde ed allo stesso tempo più segrete della religione popolare". Purtroppo, però, pochi conoscono questo pezzetto di tradizione dell'Europa occidentale.
Ma andiamo con ordine. L'antefatto protocristiano, che avrebbe portato al fiorire della ritualità del répit, è l'annosa discussione teologica ed escatologica su cui dibatterono, senza sosta, i Dottori della Chiesa per secoli: la vera natura del peccato originale e il destino finale delle anime. Ciò che destava i maggiori problemi era la sorte finale delle anime appartenute a chi, in punto di morte, pur essendo in grazia di Dio, non si trovava nello stato di purezza necessario ad ascendere in Paradiso. Tra queste la situazione più delicata era quella dei fanciulli nati-morti o deceduti prima di ricevere il Battesimo, incolpevoli eppure privi di quella condizione indispensabile per essere “accolti in cielo”.
Basler Munster, il duomo di Basel
In primavera sono passato da Basel, Basilea, nella Svizzera francofona e mi sono imbattuto nella sua cattedrale romanico-gotica, Basel Minster o Basler Munster: un tripudio di simbologie potenti e misteriose , di bi-skel, triskel, quadri-skel, penta-skel e complesse forme frattali.
Sul pavimento... il dragone, la Wuivre, il segno delle energie oscure della madre terra.
Tra le sue poderose mura è sepolto Erasmus Von Rotterdam.
Analisi vibrazionale dei luoghi(2): come cominciò tutto?
Mi sono sempre chiesto come l'uomo primordiale, una volta sceso dagli alberi, sia giunto a capire l'esistenza di un "oltre" e a comprendere che esistevano luoghi più adatti di altri per approfondirne la conoscenza.
Immaginiamo un ominide peloso, una scimmia, che scopre di avere maggiori possibilità di sopravvivenza se rimane alzato sulle due zampe posteriori. Dopo migliaia di anni, questa postura ne modificherà per sempre le caratteristiche fisiche, a partire dalla testa, che cambia forma per accogliere un cervello più ampio ed evoluto. Dapprima usa solo i quattro arti, poi comincia a specializzarsi e si serve di sassi e rami, raccolti lì per lì, come strumenti. Dopodichè, il suo intelletto ormai evoluto, gli suggerisce che può lavorare quegli utensili e migliorarli.
Analisi vibrazionale dei luoghi(1): what? why? where? when?
Senza trascurare gli studi storici, astronomici, archeologici, filologici, per capire in tutto il suo splendore un luogo sacro occorre anche saperne individuare gli aspetti energetici. Bisogna insomma riuscire a comprenderne le dinamiche vibrazionali, a decodificare il funzionamento della "macchina vibrazionale". Questo è ciò che mi propongo di fare ogni volta che studio un "luogo alto".
Cos'é veramente un luogo sacro? Come definirlo?
Cos'è veramente un luogo sacro? Come definirlo? Cosa rende "sacro" un luogo?. Di risposte più o meno vaghe, più o meno giuste, ne ho lette e ne vengono proposte molte.
Un buon punto di partenza è certamente chiarire il significato stesso della parola "sacro".
"Sacro" deriva dalla radice sanscrita sac/sak/sag con il significato di "attaccare", aderire", "avvincere", nel senso di unire/collegare. "Sacro" è dunque qualunque cosa che è "unito" direttamente e inscindibilmente a un "altro", che potremmo definire "il divino" o "Infinito", quella "realtà superiore" cui ogni religione e spiritualità si riferisce con nomi diversi.